Una signora porca ed amante dei bull


 

Mirella è una di quelle donne che non amano apparire. Bella e molto simpatica ama circondarsi sempre di persone che la fanno sentire a suo agio. Non ama apparire e se lo fa è soltanto per curare la sua piccola e segreta passione. Una passione quella per i singoli giovani che coltiva in maniera costante e con ottimi risultati. Si perchè il bilancio è sempre positivo. Freschezza contro esperienza, carica erotica contro voglia di trasgrdire.

Così la nostra Mirella ama collezionare giovani conquiste. Vera e propria collezione che coltiva in maniera maniacale. Come quella sera di qualche settimana fa quando la nostra signora porca insospettabile decide di prendere un taxy per arrivare in orario alla festa di compleanno della sua migliore amica. Una di quelle feste divertenti con tanti amici e tante risate. Quella sera , però , il destino riservava una serata molto diversa per Mirella. Il taxista , infatti , era uno di quei ragazzi che si fanno guardare, soprattutto dalle donne come Mirella. Verona 10 era il nome del taxy e si dirigeva spedito verso casa dell’amica di Mirella. Un percorso fatto di guardi , qualche parola scambiata per ingannare il tempo della corsa. Una corsa breve a dire il  vero, pochi chilometri che , però , fecero maturare delle fantasie erotiche in Mirella. Quel govane così bello e sexy doveva essere suo e ci sarebbe riuscita. Chiese , infatti, al taxista , se poteva andarla a prendere opo due ore per riportarla a casa. Lui disse che era possibile. Avrebbe staccato dopo due ore e sarebbe stato libero di fare orse extra. Il modo in cui lo disse ed il modo in cui Mirella sorrise fecero da apripista per quello che sarebbe successo di li a poco.

Quelle due ore tracorsero tra risate , battute tra amici ed un paio di bicchieri di buon vino. alle 23 in punto il bel taxista era sotto casa dell’amica e Mirella non tardò a scendere. si sedette davanti. Era troppo brilla ed allegra per stare dietro e il taxista , pietro da ora in poi , la fece accomodare porgendole la mano. I due arrivarono a casa di Mirella in meno di un quarto d’ora e lei, con la scusa di avere soltanto il bancomat e non contanti chiese a pietro se voleva salire su da lei per farsi pagare la corsa. Lui aveva capito tutto. Una donna sola che alle 23: 30 ti chiede di salire vuole soltanto una cosa ed anche lui la voleva. Una di quelle attrazioni chimiche cha nascono per caso e si sviluppano e crescono senza che le volontà possano fare qualcosa per impedirlo. Sta di fatto che dopo dieci minuti Mirella e Pietro era già nudi avvinghiati in un giogo di passione incontrollabile. Mirella fremeva di desiderio e Pietro ero uno di quei ragazzi che fanno impazzire le donne. I due scopavano in aniera incredibile. Lui era una vera macchina del sesso. Un cazzo verament grosso che Mirella gradiva con piccole urla di piacere. Dopo un po’ Mirela fece sedere Pietro sulla sedia dello scrittoio e si inginocchiò su di lui. Aveva troppo voglia del suo cazzo e cominciò a fargli un pompino. Uno di quei pompini che sono mirella sa fare. Con dolcezza e molta calma, andava su è giù assaporando il profumo di maschio unirsi alla sua voglia di maschio. Leccava la cappella per poi scendere giù cn piccoli baci e alternando spinte energiche . Un gioco pericoloso per pietro che non sarebbe riuscito a resistere per molto ancora. Ma in fondo era quello che voleva Mirella. lui infatti le venne in bocca con tutta la sua giovane irruenza e potenza. Lei beveva alla fonte delle virilità , traendone energia e piacere. Rimasero così per parecchio tempo per poi ritornare sul letto sfinito ma terribilmente soddisfatti.

Quella sera Mirella aveva raggiunto il suo obiettivo in maniera del tutto casuale e insperata. In fondo era quello il tipo che voleva vivere. La vita di una signora porca libera e disinibita.