L'espressione "video amatoriali" si riferisce chiaramente ai porno ci fa sorridere e, poco dopo, ci fa pensare subito ad un qualcosa che, soprattutto se abbiamo più di 16 anni, non è esattamente collegato ai filmini delle elementari o magari al video del battesimo del nipotino. Che li abbiano recuperati da vecchie VHS o che, caso molto più comune, siano legati a siti porno, sappiamo bene come cercarli, dove trovarli e come goderceli su internet.
Quelli che molti non sanno, pero', è che anche il dark web è ricchissimo di video introvabili di questo genere, molto ambiti dagli amanti del settore proprio per la loro "rarità".
Canali Telegram
Telegram è spesso un ricettacolo di spam e di canali dai gusti discutibili, in cui purtroppo vengono spesso perpetuati cyber-bullismo e divulgazione di foto e video senza il consenso delle persone coinvolte. Chiunque bazzichi su questi canali, a proprio rischio e pericolo, molte volte cerca qualcosa in più dei classici filmini porno con le pornostar stellettate, ed in questo potremmo dire che il mezzo è davvero molto ricco, forse troppo.
La maggiorparte dei video che circolano nei canali hard di Telegram, di fatto, non sono visibili nè reperibili su Google e sono parte del deep web a tutti gli effetti.
Ad oggi Pornhub indicizza quasi 65 milioni di video porno di ogni genere, ed il numero è destinato a crescere in modo spasmodico; questo sia per via del "volontariato" (coppie e singoli che divulgano volutamente i propri video intimi) che grazie alle case di produzione hard, che il più delle volte "omaggiano" Pornhub ed affini dei film porno che producono, a volte in spezzoni parziali per incentivare le persone a comprarseli nei siti ufficiali.
Il modello di guadagno di quei siti, del resto, è basato su questa brandizzazione forte, e per gli utenti ci sarà sempre più scelta a portata di click.
Video nel dark web
Non parliamo di dark web o di altri fenomeni legati al web sommerso o illegale: la vendita diretta, da produttore a consumatore potremmo dire, di video pornografici amatoriali sta conoscendo un vero e proprio boom. Tutta colpa dell'internet, ovviamente, e della facilità con la quale è possibile reperire e scaricare, esclusivamente a pagamento, quindi nel deep web - la parte di internet che non è indicizzata sui motori di ricerca.
Dalla nostra analisi, infatti, questi video non sono reperibili cercandoli su Google o sui classici tube porno, come avevamo già scritto qualche tempo fa, ma tendono a farsi trovare soltanto registrandosi al sito e poi pagando un abbonamento.
Quando costa abbonarsi a questi siti è subito detto: normalmente si tratta di abbonamenti ricorrenti per poter accedere a quei contenuti (il costo è intorno alle 30-40 € ogni tre mesi, in media), e si possono acquistare dei token, che funzionano tipo il credito di una prepagata, e poi spendere il credito stesso dentro al sito per scaricare i video che ci piacciono, e pagare solo per quello che vediamo. In alcuni casi, inoltre, le modelle di questi siti sono disponibili a lasciarvi i propri recapiti per farvi una skypata o sentirle in chat anche video.
Siamo in piena era del porno diretto, insomma: il tutto a portata di click e naturalmente da effettuare sempre con un occhio al portafoglio e senza esagerare (la dipendenza dal porno è un problema da non sottovalutare, e questi siti - per come la vediamo noi - tendono un po' a creare giusto dipendenza: i video in questione si trovano solo lì, per cui uno tenderà sempre a tornarci dopo la prima volta.
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