Sesso in volo (racconto Erotico porno XXX)


Il mio volo per Parigi era in business class. Per mia fortuna c'erano un sacco di posti liberi, il mio unico compagno di viaggio era qualche sedile più in là, un grassone che si era addormentato quasi subito dopo il decollo. Mi fanno una rabbia quelli che riescono a dormire ovunque, io non riesco a rilassarmi, specie in aereo. Comunque c'era qualcosa su quel volo che riusciva a distrarmi, l'hostess. Era una bionda platino, un tipo di classe. Sulla targhetta avrebbe dovuto esserci scritto il nome. "Oh, Miss!" c'era scritto.

Mi piaceva, mi piaceva davvero tanto. Eravamo già in volo e Oh Miss scivolava agile nel corridoio sorridendo come se l'aereo fosse stato pieno di gente.Le feci un cenno e lei: «Solo un attimo e sono da lei.»Dopo un po' venne da me e ci mettemmo a parlare. Non aveva molto da fare visto che da una lista di dodici, il numero di passeggeri si era ridotto a due e uno di questi due era praticamente in stato comatoso. Si appoggiò sul bracciolo della poltrona e con sguardo un po' assente cominciò a giocare con una ciocca dei suoi capelli biondi.«Si fermerà a visitare la città?»Non avevo neanche capito la domanda tanto ero impegnato ad ammirare quelle gambe lunghe e snelle che sbucavano da una gonna corta, ancora più corta dal momento in cui si era seduta.«Io ci sono stata a Londra, a Parigi» e mi fece una lista di posti da vedere fino a quando non si accorse delle mie occhiate. Fece scivolare la sua mano dai capelli al collo. Aveva una pelle bianchissima così delicata che si vedevano le vene. Mi sporsi verso di lei e rimpiazzai la sua mano con la mia. Sentivo il cuore che le batteva forte.«Posso...» la sua voce era tremante «ha bisogno di qualcosa?»Lei si alzò e io guardai verso il tipo per controllare che stesse ancora dormendo. Con la testa le indicai la porta del bagno dove andammo a chiuderci a chiave.

«Ho bisogno di qualcosa sì» le dissi prendendola fra le braccia e voltandola verso lo specchio «sì ho proprio bisogno di qualcosa» le alzai la gonna e le tirai giù i collant.Lei si strusciò su di me e al contatto con la sua pelle ce l'avevo già duro.«Non si preoccupi. Faccio da me.»«Vuole scoparmi?»Non le risposi, piuttosto usai il mio cazzo come se fosse la mia voce. Scivolai lungo le sue cosce e arrivai alla fessura. Il suo odore riempiva la toilette, un odore dolce di sesso, calore, bagnato. Le sue cosce erano bagnate e il mio cazzo era così lubrificato che decisi di infilarglielo nel culo, era tutta bagnata e già pronta. Ci guardavamo negli occhi attraverso lo specchio e la sua pelle bianca era diventata rosa dal caldo. Si sbottonò la giacca della sua divisa e mi mostrò un paio di tette bellissime strizzate in un reggisene nero. Le presi entrambi i capezzoli con le dita e li tirai al ritmo della scopata. Lei si spingeva sempre più verso di me come se volesse che andassi ancora più in fondo. Era così aperta che sembrava lo prendesse nel culo tutti i giorni. Era esperta e sapeva come fare per aumentare il piacere. Quando stava per venire sentimmo bussare alla porta, era il grassone che si era appena svegliato.

«Oh, Miss! Mi scusi.»Ma la mia miss era troppo impegnata per rispondere e le uscì solo un «Ohhh».